la storia del “Tabaccaio di Prato” ha un nuovo capitolo
Nelle scorse settimane abbiamo parlato molto, sui nostri canali social, di Renzo Buricchi conosciuto anche con il soprannome di il Tabaccaio di Prato.
In tanti si ricordano ancora di lui: aveva il bar tabacchi su piazza del Comune – in angolo tra via Ricasoli e via Cairoli – lo gestì per oltre quarant’anni fino al 1982, e fu una figura molto amata in città; aveva una buona parola, e buoni consigli, per tutti! Lo chiamavano anche il Tabaccaio filosofo.
Ma Renzo Buricchi non era solo questo. Renzo ha vissuto la sua infanzia a Seano, immerso nella campagna toscana. Questo contatto quotidiano con la natura lo ha profondamente segnato e lo ha spinto, in età matura, a riflessioni profonde che amava condividere con chi aveva voglio di ascoltare. Fu un cipresso – così raccontò al suo fedele amico Marcello Pierucci – a mostrargli quella forza che muove e moltiplica tutto ciò che vive: l’amore. Da quel momento, la certezza di una “Forza creatrice” lo portò molto lontano.
Un cipresso per maestro non è l’unico libro che parla del Buricchi, ma è certamente il più famoso: scritto nel 1999 da Marcello Pierucci, tradotto e letto in tutto il mondo, è oggi alla quarta ristampa e dimostra il grande interesse che ancora esiste intorno alla figura e al pensiero del mistico pratese.
Abbiamo parlato di lui in questi giorni perché la storia di Renzo Buricchi, il tabaccaio di Prato, ha adesso un nuovo capitolo.
Nel nuovo libro – La Capanna dei Piccoli Cerchi – Marcello Pierucci racconta in prima persona di come un giovane giornalista dell’Unità, iscritto al partito comunista, divenuto ateo e anche un po’ mangiapreti, non solo si sia riavvicinato alla fede, ma abbia compreso la «maternità» della Chiesa grazie all’insegnamento di Buricchi.
Inoltre, quest’anno, in concomitanza con l’uscita de La Capanna dei Piccoli Cerchi, il vescovo Giovanni Nerbini ha annunciato l’intenzione di voler iniziare l’inchiesta diocesana, fase preliminare per poter aprire una causa di beatificazione per Renzo Buricchi.
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